Non mi piace essere felice e sorridere a comando, mi sembra di avere l'obbligo di mettere le lucine, di essere buona, di augurare a qualcuno cose che non merita, di rispettare le tradizioni. Il periodo natalizio invece di diffondere in me bontà, felicità e spensieratezza mi trasmette un infinito senso di ipocrisia e tanta malinconia.
L'idea però che ogni 365 giorni (o 366 per gli anni bisestili. -Precisione prima di tutto.-) ci sia la possibilità, seppur solo in modo virtuale, di azzerare e ricominciare mi piace.
In fondo tutti la pensiamo allo stesso modo: "Capodanno è un giorno come un altro", "tutti pensano che ci si debba divertire obbligatoriamente" e blablabla ma, per quanto odi gli status su Facebook in cui la gente fa resoconti sull'anno passato e previsioni e buoni propositi su quello futuro, tutti cerchiamo di chiarire il nostro punto della situazione.
Eliminando quindi coloro che sentono il bisogno di esternarlo in maniera poetica, melensa e palesemente finta, tutti tiriamo le somme sul passato e facciamo progetti sul futuro, tutti vogliamo lasciarci alle spalle qualcosa, portare con noi qualcos'altro e sopra ogni cosa tutti speriamo in qualcosa di meglio, sempre.
Memento audere semper.
Una citazione, ahimè, ormai inflazionata ma che non perderà mai il suo reale significato.Gabriele D'Annunzio
Per me è la filosofia che più mi piace abbracciare e tenere sempre a mente.
(Non a caso è stata partorita dal mio poeta e scrittore preferito.)
L'importante è sempre guardare in alto. Non adagiarsi, non accontentarsi, non darsi per vinti.
Di certo guardare in alto implica inciampare, a volte anche cadere, ma l'importante è rialzarsi, sempre, ritrovare il proprio equilibrio.
Le solite banalità insomma, ma ogni tanto è meglio metterle nero su bianco.
D'Annunzio e Guetta nello stesso post, sarò punita atrocemente (ma giustamente) per questo. ;)
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